Droni: 100 anni di storia... non sempre compresa

mar 13, 2014

Come mai questa improvvisa presenza dei droni nel dibattito pubblico?

Scopriamolo insieme, raccontando la loro storia.


Sai come si dice "fuco" (il maschio dell’ape) in tedesco? Si dice Drohnen.

E sai come si dice "ronzio" o "ronzare" in inglese? Si dice (to) drone.
Se la parola e il concetto ti ricordano il termine italiano "drone", sei sulla giusta strada, perché è proprio da questa etimologia onomatopeica che esso proviene.
I droni, anche noti come SAPR (sistemi aerei a pilotaggio remoto) o semplicemente APR (aeromobili a pilotaggio remoto), sono ormai sempre più diffusi e noti seppur le loro infinite e poliedriche potenzialità sono state a lungo ignorate.
Addentriamoci insieme nella storia di questo "genio incompreso’" dalla tecnologia innovativa ma a lungo relegata solo ad un ambito prettamente aeromodellistico.

Le origini. Guerra intermittente

Per quanto molti facciano risalire la nascita di un primo prototipo all’offensiva Austro-Ungarica contro Venezia a metà '800, dobbiamo attendere la prima grande guerra per vedere in funzione il primo vero progetto AT (Aerial target). Infatti, se nel primo caso non si trattava che di palloni aerostatici, con tecnologie ben diverse dai droni,  il secondo era un vero velivolo a motore con sistema di pilotaggio attuato via impulsi radio. Tuttavia, l’interesse destato da queste tecnologie, innovative seppur rudimentali, si smorzò con la fine del conflitto, sia in Europa che negli USA.

Alla fine degli anni ‘30, con l’avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale, le ricerche americane nel campo degli aerei teleguidati ripresero e i tedeschi furono i primi a sviluppare il filone dei droni d'attacco.

Radiocomandando bombe perforanti attraverso impulsi radio, fu possibile colpire e affondare, nel 1943, la Corazzata Roma della Regia Marina italiana e sventrare i ponti sul Reno nel 1945 per impedirne la cattura da parte degli alleati. Morirono migliaia di soldati e anche dei civili.

La ricerca militare in tal senso andò avanti a singhiozzo negli anni della Guerra Fredda e dello spionaggio tra blocchi politici mondiali e venne sperimentata anche durante la guerra in Vietnam. Negli ultimi anni gli APR sono stati importanti seppur non determinanti nella guerra in Afganistan, grazie alla loro capacità di reperire informazioni in territorio nemico, con minore rischio di perdite umane.

Uso civile: per diletto e per la vita

Dobbiamo arrivare agli ultimi anni per iniziare a vedere i primi droni utilizzati per uso civile. E il potenziale è apparso da subito così grande da aver attirato enti pubblici e privati, nonché gli amatori, ad investire in droni per le funzioni più disparate.

Lo scopo e la tipologia di un drone variano a seconda dei dispositivi e applicazioni che vengono installate sopra e al suo interno.
Ad esempio, installandovi una videocamera è possibile riprendere immagini e utilizzare questo apparecchio, semplice e complesso allo stesso tempo, per effettuare cartografie o riprese.
Anche per questo aumenta il numero di hobbisti che hanno unito la passione per la fotografia aerea a quello per il modellismo e hanno iniziato ad utilizzare i droni per diletto. Il fenomeno è tanto in aumento che a gennaio 2014, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) ha varato il primo regolamento per velivoli senza pilota distinguendo ben due classi di APR, sotto i 25 Kg e sopra i 25 Kg (con un accenno alla fascia sotto i 2 Kg di peso massimo al decollo): ciò che spesso l'opinione pubblica ignora o non conosce a fondo è che, oltre agli obiettivi militari e spionistici delle beghe politiche tra stati, e anche al di là dello scopo amatoriale ormai soggetto a giustissime norme, c’è ormai un’infinita declinazione di utilizzi e sviluppi, nati e implementati dagli anni ’90, dei droni per fini civili.

Si va dalla sorveglianza di porti, aeroporti, centrali nucleari o altri siti sensibili per prevenire atti terroristici, sino alla raccolta di campioni da nubi tossiche, interventi a difesa della popolazione, lotta agli incendi o la prevenzione di disastri naturali (soprattutto inondazioni).
I droni, in un arco di 100 anni, sono così diventati uno strumento determinante per salvare la vita a popolazioni civili, riuscendo a purgare la passata reputazione dovuta, come sempre, non allo strumento in sé ma al suo utilizzo.

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