Come i droni possono essere un aiuto green per il settore primario
In passato i robot e la tecnologia hanno rappresentato un fattore di allontanamento dell'essere umano dall'attività agricola.
Dopo la rivoluzione industriale e in seguito all'esplosione del terziario, l'Occidente ma anche molti paesi dell'Asia hanno visto periodi di esodo dalle campagne e decenni di affollamento di fabbriche e, in seguito, di uffici.
Ma la terra prima o poi ci richiama. Ancor più facile seguire questo richiamo dopo un periodo di forte recessione industriale che ci ha rimessi con i piedi per terra. O meglio, nella terra.
Tuttavia oggi non è più come un tempo e le imprese agricole devono (e per fortuna possono) appoggiarsi all'innovazione per aumentare la produzione. Ed oggi una di queste innovazioni si chiama "drone", mezzo aereo intelligente in grado di accoppiare il binomio droni-terra al binomio innovazione-difesa dell'ambiente.
Vediamo come e perché.
Meno concimi chimici
Una delle principali e legittime preoccupazioni dei consumatori, anche di quelli che si rivolgono a coltivatori diretti, sta nell'utilizzo di disserbanti e pesticidi, sino ad oggi indispensabili agli agricoltori e ai coltivatori per evitare l'incorrere in piccole epidemie in grado di rovinare un intero raccolto.
Oggi, unendo le tecnologie aeree a quelle della fotografia ad infrarossi, è possibile valutare lo stato di salute di una coltivazione in modo incredibilmente preciso (agricoltura intelligente).
Ciò rende possibile l'individuazione di situazioni di stress e l'azione immediata direttamente alla radice del problema.
'Spesso - dice Chris Anderson, amministratore delegato della 3-D Robotics - si spargono pesticidi come profilassi, anche quando si potrebbero evitare o distribuire solo localmente. Si immettono sostanze chimiche nell’ambiente e nel cibo a causa della scarsità di dati a disposizione per prendere decisioni. Nel dubbio, si preferisce irrorare piuttosto che perdere il raccolto".
Meno sprechi
Non tutto il raccolto, per nessun tipo di raccolto, ha bisogno della stessa quantità di attenzione e di concimi, anche se si tratta di concimi naturali. Facciamo un esempio pratico: con un drone con annessa telecamera di precisione ad infrarossi è possibile rilevare una disomogeneità o differenza di colore in una precisa (anche molto ridotta) area del fogliame di una vigna. Questo può essere causato da possibili elementi patogeni, da carenza idrica, da disomogeneità del terreno ecc. Un drone può quindi individuare tali anomalie con un'analisi di vigoria basata sulle acquisizioni effettuate tramite triangolazione di immagini.
Il drone quindi può anche permettere l'analisi constante che guida gli agronomi durante il processo di ottimizzazione della coltura dalla scelta dei trattamenti da fare solo in determinate aree a non a pioggia, sino alla raccolta differenziata. Processo regolamentato dall'entrata in vigore della nuova normativa ENAC che facilità l'utilizzo dei droni in aree agricole, dove le operazioni sono a basso rischio e definite "non critiche".
Un'occasione per piccole e medie imprese
“Voglio che i nostri contadini e produttori alimentari abbiano accesso al ventaglio più ampio possibile di tecnologie, dalle nuove applicazioni della robotica e dalla tecnologia sensoriale alle nuove illuminazioni LED per le serre e ai broccoli che sconfiggono il cancro”. Con queste parole, Owen Paterson, segretario di stato britannico per l'ambiente, l'alimentazione e gli affari agricoli ha sancito, durante l'ultimo Oxford Farming Conference, la volontà anche in ambito internazionale di aprire le porte dell'innovazione anche alle piccole e medie imprese.
La fotografia aerea in campo agricolo non è un campo del tutto nuovo: fino ad alcuni anni fa si utilizzavano le immagini riprese tramite aerei dotati di apposite fotocamere o da satelliti in orbita intorno alla Terra. Le principali limitazioni di queste tecnologie stanno nel costo elevato, che ne ha ristretto l’utilizzo solo a progetti su vasta scala, e le interferenze atmosferiche. Il costo di un drone e un corso sul suo utilizzo è un investimento accessibile anche per aziende di pochi ettari. Il risparmio e poi guadagno arriva nel giro di poco tempo, non solo per l'agricoltore ma anche per l'ambiente e la salute.
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