Guadagni, superamento della concorrenza, possibilità di fare rete, lavorare nel rispetto della legge, più possibilità tecniche: ecco spiegati i 5 validi motivi per diventare un pilota di droni riconosciuto ENAC.
Fino a poco tempo fa, la si definiva la professione del futuro. Adesso la situazione è cambiata e l’operatore SAPR (pilota di droni) è la “professione del presente”: infatti se fino ad un paio di anni fa erano solo gli esperti e appassionati di modellismo che paventavano l’ipotesi di lavorare con i droni, principalmente nel campo della fotografia e, qualcuno con competenze più tecniche, dei rilievi aerei, adesso una vasta gamma di categorie lavorative deve per forza di cose rendere in considerazione l’idea di saper utilizzare un drone.
Parliamo del campo della regia e dei reportage, parliamo dei lavori legati alle attività di soccorso e controllo di aree a rischio (basti pensare a quante volte, nei TG degli ultimi mesi le zone soggette a terremoto o valanghe sono state mostrate attraverso l’utilizzo dei droni, ormai onnipresenti nei nostri telegiornali), parliamo anche del settore delle vendite immobiliari e del marketing in genere.
E poi, ovviamente, ci sono campi applicativi nei quali ormai l’utilizzo dei droni è imprescindibile come in campo agrario e nel settore dei rilievi e delle mappature. Per cui i piccoli studi di architettura, ingegneria, le aziende agricole (soprattutto quelle che mirano al basso impatto ambientale) non possono esimersi dall’avere uno o più operatori e operatrici SAPR nell’organico.
Questo è l’assunto generale di questo articolo nel quale ti indicheremo nel dettaglio 5 motivi per i quali prendere un patentino e fare un corso da Operatore SAPR.
#1 Vastità del settore
Il primo elemento lo abbiamo già fatto intuire: diventando esperto Operatore SAPR e prendendo il patentino portai “mettere le mani” in una quantità di settori professionali vastissima: avranno bisogno della tua professionalità studi fotografici, aziende di diverso tipo, per scopo pratico come la mappatura di un terreno o per scopo pubblicitario, come le riprese dall’alto dell’attività aziendale o della proprietà da vendere.
Come Operatore/operatrice SAPR quindi potrai fare una scelta: spaziare in vari ambiti oppure settorializzarsi in un settore specifico, acquistando quindi le attrezzature e il tipo di drone e di software più adatti al lavoro che svolgerai.
#2 Alta richiesta
Ci sono degli ambiti in cui la richiesta del lavoro effettuato con un drone è diretta e molto alta.
Ne è un esempio l’attività dei fotografi di eventi e cerimonie, in cui ormai una commessa viene data se e solo se si può garantire un servizio effettuato con un drone per avere riprese aeree.
Un pilota riconosciuto, con un mezzo riconosciuto, è inoltre in grado di indicare al cliente quale tipo di operazione di sorvolo è possibile effettuare e quale invece travalica i limiti imposti dalla legge, cosa non da poco dal momento che in caso di violazioni le sanzioni arrivano sia all’operatore che al cliente.
Un operatore riconosciuto ha dunque due carte in più da giocarsi: la credibilità e la possibilità di utilizzare un numero più alto di droni.
#3 Possibilità di lavorare con una più vasta gamma di macchine
Oggi, grazie alle nuove normative SAPR legate all'uso dei droni, l'operatore può ottenere un patentino e pilotare una tipologia di macchina. Secondo ENAC infatti le classi disponibili sono:
- Very Ligh (VL): a 0,300 grammi a 4kg
- Light (L): da 4 kg a 25 kg
Mentre le categorie sono:
- Multicottero (Mc)
- Ala fissa (Ap)
- Dirigibile (As)
- Elicottero (Hc)
Quindi ad esempio, prendendo come attestato il VL-Mc, sarà possibile pilotare tutti i multicotteri compresi da 0.3 kg a 4kg (ossia la quasi totalità delle macchine presenti sul mercato oggi).
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#4 Buoni guadagni
Ma passiamo adesso a parlare di un argomento che è spesso il secondo fattore nella motivazione ad intraprendere un certo tipo di carriera o a svolgere corsi professionalizzanti, (secondo solo a quanto un lavoro ci piace o non ci piace), cioè il guadagno.
Ma quanto guadagna un dronista riconosciuto Enac?
Come avevamo già scritto nel dettaglio nell’articolo dedicato a Come e quanto guadagna un dronista, possiamo dire che dipende dal tipo di specializzazione e settore o settori ricoperti e dal tipo di macchina.
In linea di massima possiamo dire che un operatore che pilota un Phantom3 chiede in media 600 euro a giornata mentre con un esacottero classe s900 può chiedere 900-1000 euro a giornata.
Ovviamente, un operatore o operatrice con patentino enac ha tariffe più alte per via della qualifica, del tipo di droni con i quali può lavorare e per la complessità dei servizi che è in grado di svolgere.
Come per molti altri lavori relativamente recenti è difficile trovare un tariffario fisso e attendibile ma, come per tutte le altre professioni, il guadagno è direttamente proporzionale a
- Numero di clienti,
- Esperienza,
- Tipo di macchine usate
- Settore del lavoro che viene richiesto
Mentre è inversamente proporzionale a
- Offerta (che spesso cambia da settore a settore e a seconda dell’area geografica).
#5 - Collaborazioni con altri piloti
Infine, un corso da operatore SAPR è un percorso complesso e interessante che ti mette in contatto con un numero di altri aspiranti piloti che prima di diventare concorrenti saranno “partner alleati”.
L’utenza dei corsi per diventare piloti di droni riconosciuti è molto vasta e variegata: c’è il fotografo che ha continue richieste di servizi aerei e non più esimersi dall’accontentarle e c’è il geometra che fa il corso per rendere più veloci e meno dispendiose le sue attività di rilievi e mappature; c’è chi sta facendo un concorso come vigile del fuoco o già lavora nel campo del soccorso e ha bisogno di questa qualifica e abilità per svolgere al meglio il proprio lavoro.
In questi termini, è difficile entrare in concorrenza e capiterà spesso che molti partecipanti ad un corso collaborino a progetti articolati in cui si richiedono più settori di esperienza.
E tu, perché vorresti fare un corso per diventare pilota SAPR (o meglio pilota di droni)?
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