Ieri DJI ha lanciato il suo nuovo drone pieghevole, appartenente alla serie Air: il DJI Air 3!
Dal primo Mavic Air ad oggi, si può dire che questa serie ha seguito una linea sempre coerente su cui si è basato tutto il suo sviluppo e che oggi viene portata avanti anche con l’ultimo prodotto della serie: economico ed efficiente quanto basta.
La serie Air, infatti, è da sempre molto più economica rispetto ai mezzi della serie Mavic; infatti, se da una parte il DJI Air 3 ha un costo superiore a tutti i mezzi usciti sino ad oggi nella serie Air, esso rimane sempre più economico rispetto alla serie Mavic (anche in confronto all’ormai veterano Mavic 2 Pro).
In termini assoluti non ci sono novità tecnologiche rilasciate per la prima volta con il DJI Air 3, ma piuttosto sono state introdotte migliorie importanti dal punto di vista della serie.
LE SIMILITUDINI
Con 46 minuti di volo, 43 Km/h di resistenza al vento e una temperatura operativa tra -10° e 40°C, non possiamo negare che il DJI Air 3 sia molto simile al DJI Mavic 3 Classic. Ci sono altri elementi tecnici su cui i due mezzi si assomigliano, partendo dalla memoria interna di 8GB sino ad arrivare alla presenza di sensori omnidirezionali sul mezzo, ma il fattore di similitudine che più interessa agli occhi del nuovo regolamento EASA è sicuramente la fascia di peso: entrambi i mezzi rientrano, infatti, nella classe C1, con il vantaggio di essere già certificato dall'Agenzia per la sicurezza aerea dell'Unione Europea.
DOVE SONO LE DIFFERENZE?
Le principali differenze si possono notare, invece, nelle caratteristiche del componente che più di tutti ha suscitato curiosità, ovvero la camera (o meglio, le camere).
Il DJI Air 3, infatti, ha due camere, una grandangolare e una con teleobiettivo, entrambi in 4K fino a 100fps, a differenza del Mavic 3 Classic che registra in 4K mantenendo un massimo di ben 120fps, e in 5.1K con un massimo di 50 fps.
In cosa ci guadagna allora il DJI Air 3? Sicuramente nella risoluzione fotografica di ben 8064×6048 sia nella fotocamera grandangolare che nel teleobiettivo, contro i 5280×3956 della camera del Mavic 3 Classic. Il sensore del DJI Air 3, però, perde il confronto, essendo dotato da un sensore CMOS da 1/1,3” che non tiene il confronto con i 4/3 della fotocamera del Mavic, ma che possiede però 48MP in confronto ai 20MP di quest’ultima.
Oltre a questo, il sistema di trasmissione del DJI Air 3 si basa su una tecnologia O4, che ha una velocità di download più efficiente di quella del Mavic 3 basato, invece, sul sistema O3+.
CONCLUSIONI
Il DJI Air 3, seppur non apportando caratteristiche del tutto rivoluzionarie al settore del pilotaggio remoto, sa ricoprire egregiamente una fetta di mercato, sicuramente più accessibile della serie Mavic, che consente di avere un buon compromesso tra costo e qualità. La certificazione C1 consente di allineare la serie Air al nuovo regolamento EASA, che ufficializzerà l’entrata in vigore delle classi a partire dal 2024.
Tornando alla domanda iniziale, la risposta è NO. Per quanto simili, il DJI Air 3 e il Mavic 3 Classic NON sono, neanche a livello di caratteristiche, lo stesso drone, in quanto vi è una sostanziale differenza.
A cosa è dovuta la differenza di quasi 600 euro tra i due mezzi?
Principalmente alla grandezza e alla qualità del sensore e, anche se il DJI Air 3 è dotato di doppia camera, quella equipaggiata sul Mavic 3 Classic è decisamente migliore in confronto all’ultima release di casa DJI.
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